lunedì 16 giugno 2014

Recensione: La lapide di Ardesia di Andrea G. Colombo

 Notte di Halloween: Legnano. Sul ciglio di una strada deserta si ferma un veicolo. In lontananza le luci del luna park rischiarano l'oscurità che avviluppa due giovani mentre scendono dall’auto. Valeria e Diego si dirigono verso un edificio in rovina per verificare l’esistenza della lapide d’ardesia, un’oscura leggenda urbana che narra di un sepolcro maledetto, varco nefasto delle forze del male.
Andrea G. Colombo scrive il più classico dei racconti dell’orrore, nel quale malvagie entità diventano incubi tangibili e irrompono nel quotidiano, simili alla bruma vischiosa che cala il giorno di Ognissanti portando con sé un antico ritornello, funesto presagio di morte: “Ora tocca a te”.



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«Diego si era grattato la testa e, sentendo le guance scottare, aveva pensato che per essere davvero felice gli sarebbe bastato vedere quel sorriso ogni giorno, per il resto della sua vita.
Quello, e le tette che Valeria nascondeva sotto al maglione».

Cosa non si fa per conquistare una ragazza! 
Lo sa bene Diego, il giovane studente del racconto, invaghito di Valeria, che per avere una piccola chance con lei, si sottopone alla visione di terribili e agghiaccianti film horror, una delle fissazioni della ragazza.
E anche quando Valeria gli propone di andare in un vecchio laboratorio abbandonato, soli, Diego accetta di buon grado; l’unico suo pensiero è quello di riuscire finalmente a baciarla.
Ma Valeria non è dello stesso avviso. Ed è proprio in questo luogo che inizia la vera storia che gira intorno alla leggenda della Lapide di Ardesia. 

«Mio nonno mi spiegò che tanto tempo fa, per indicare sulle lapidi il nome del morto, non si usavano come oggi le lettere di ottone, ma si incidevano nella pietra e la cosa veniva spesso fatta direttamente al cimitero, qualche giorno prima del funerale».
«Ho capito. Quindi se passavi davanti al cimitero e sentivi quel rumore, significava che qualcuno era appena morto».
“O che sarebbe morto molto presto. E questo era ovviamente considerato di pessimo auspicio».


Quella notte fu l’inizio di una serie di avvenimenti strani che porteranno il protagonista, per nulla superstizioso, in una corsa contro il tempo sino ad un finale… forse già prefigurato all’inizio, ma che non ho trovato affatto banale. 

Io non sono amante del genere, ma ho apprezzato molto questo racconto. Si legge bene, ha la giusta lunghezza per una trama incentrata su una leggenda. 
Piccolo appunto: ho trovato qualche refuso, ma non fastidioso alla lettura.

Voto: ★★★

4 commenti:

  1. Anche io l'ho letto qualche mese fa e mi era piaciuto ^_^

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    1. Io non amo i racconti, sono più per i romanzi, ma questo mi è piaciuto :) Non ho potuto scrivere molto per non rivelare nulla :)

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  2. Io l'ho scaricato qualche giorno fa!^^ anche a me ispira molto e nemmeno io leggo spesso racconti, però ogni tanto ci sta cambiare! :)

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    1. Si e puoi trovarne di belli :) sono dell'idea che bisogna provare tutto!

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